Genocidio, in Occidente la divaricazione di posizioni è vera. Dirlo aiuta a fermarlo.
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Su Repubblica di oggi c'è un intervista al conosciuto scrittore israeliano David Grossman. Il titolo del quotidiano romano è " E' genocidio mi si spezza il cuore ma adesso devo dirlo "
Mentre Trump ha scritto un post su Truth "Il Canada ha annunciato il sostegno alla creazione di uno stato palestinese. Sarà difficile raggiungere un accordo commerciale con loro "
Si è mostrato più preoccupato rispetto all' analogo annuncio fatto da Macron giorni fa, che aveva liquidato ostentando indifferenza " Macron è un bravo ragazzo ma quello che dice non conta niente "
Ed era stato più prudente sul riconoscimento della Palestina annunciato dall' alleato Starmer, quasi fosse consapevole, anche se è difficile pensarlo, che comunque il premier britannico è capo del partito Laburista che raccoglie voti di centinaia di migliaia filo palestinesi.
Anche la Germania comincia ad accennare al riconoscimento dello Stato di Palestina e immediatamente da politici israeliani è stato detto che la Germania appoggia così il nazismo.
Certo i passi della politica europea e del Canada sono timidi, lenti, fuori tempo massimo per evitare una catastrofe già avvenuta. Ma le reazioni USA e Israeliane sono fortissime.
Il punto è che l' obiettivo dichiarato di partte del governo israeliano è la completa eliminazione dei palestinesi dalla Palestina. Sterrminati o deportati. Quello che vorrebbe fare Israele nel prossimo futuro è peggio di quanto abbia fatto finora.
E questo è insostenibile politicamente da parte di vasti ambienti dell' elìte europea ed occidentale.
In assenza di eventi eccezionali lo scontro tra le due fazioni occidentali, gli indifferenti al genocidio e i contrari al genocidio, per convinzione o convenienza,
sarà palese alla prossima inaugurazione della sessione annuale delle Nazioni Unite, attorno al 10-20 settembre.
Però non dobbiamo aspettare 40 giorni a parlare dello scontro in atto, perchè c'è un altro scenario possibile, che ricalchi in modo molto più catastrofico quello che è avvenuto con la guerra dei dodici giorni all' Iran.
Il rischio cioè che Israele e Trump, per evitare il completo isolamento in Occidente sul genocidio dei palestinesi, trascinino l' intero Occidente in una guerra contro un comune nemico, Iran o Russia che sia.
Mettere in evidenza subito questo terribile scenario possibile, lo renderebbe più difficile.
Così come rendere più visibile la divaricazione occidentale sul genocidio aiuta che si oppone al genocidio, non aiuta chi lo sta facendo.
Il prossimo futuro è imprevedibile, ma mi sembra utile segnalare gli scenari che ho esposto.
Marco Palombo
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