2025, il paradosso da nascondere. Aumentano i decessi nella ricca sanità del Nord, diminuiscono nel Centro Sud
Anche se con ritardo rispetto agli anni passati e non divisi per regione ma per macro aree,
l' Istat ha pubblicato dati sui decessi nei mesi di gennaio e febbraio 2025.
In Italia i morti nei primi due mesi 2025 sono sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo del 2024, attorno ai 120.000. Con una piccola diminuzione a gennaio e un piccolo aumento a febbraio.
Sono invece molto significativi i dati divisi per macro aree.
- Nel Nord i decessi a gennaio e febbraio sono aumentati rispetto all' anno precedente, passando dai 54.781 del 2024 ai 56.038 nel 2025.
Un aumento del 2% circa, comune però al Nord est e al Nord Ovest e ad entrambi i mesi. Una tendenza quindi non catastrofica ma certa.
- Nel Centro Sud invece i decessi del primo bimestre 2025 sono stati 63.708, in calo rispetto ai 64.876 del 2024. la diminuzione è stata netta soprattutto nelle isole dove la percentuale di decrescita è stata del 5%.
Ma la divaricazione tra Nord e Centro Sud era già presente nel 2024,
anno in cui i decessi in Italia sono complessivamente calati, nel Nord però la diminuzione è stata circa la metà di quella del Centro Sud.
Infatti nel settentrione siamo passati dai 305 mila decessi del 2023 ai 301 mila del 2024, mentre nel Centro Sud dai 355 mila decessi del 2023 siamo arrivati ai 347 mila morti del 2024.
La tendenza sembra inequivocabile, negli ultimi 14 mesi nel Nord è aumentata la mortalità rispetto al Centro Sud e
questo nonostante la maggiore ricchezza della Sanità pubblica e privata settentrionale rispetto alle regioni centro meridionali.
Se il dato numerico è chiaro, è più difficile capirne i motivi.
Il primo elemento da segnalare subito è
la maggiore diffusione nel Nord delle strutture residenziali per anziani e persone fragili.
Di 4.600 RSA presenti in Italia,
2.600 sono al Nord e circa 2.000 al centro Sud,
ma questo dato non dice tutto perché le dimensioni delle strutture sono molto diverse tra loro e nel Nord sono presenti anche molte Case di Riposo che non hanno l' assistenza sanitaria delle RSA ma ospitano persone anziane comunque fragili.
Già nel 2020 avevamo visto come il Covid avesse fatto stragi soprattutto nelle RSA e
la qualità dellì' assistenza nelle strutture non è affatto migliorata, anzi. Il personale è stato ulteriormente ridotto ed è meno qualificato.l
Molti operatori poi non sono di origine italiana. Ce ne sono di bravi e meno bravi, come per gli italiani, ma è altrettanto sicuro che molti non parlano bene la nostra lingua e conoscono poco anche l' ambiente in cui sono vissute le persone anziane che ora assistono.
Altri due fattori da indagare per comprendere l' aumento di mortalità al Nord sono:
- la Sanità al Nord è indirizzata soprattutto verso i settori più remunerativi, dove malattie gravi sono curate anche a molte persone provenienti da altre regioni, mentre è trascurata la medicina di base e territoriale.
- L' invecchiamento della popolazione al Nord è anticipato rispetto al Centro Sud.
Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi, ma in questo momento sono sicuro che la crisi sanitaria del ricco Nord Italia arriverà prima o poi sulle pagine dei giornali.
Marco Palombo
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