Sudafrica, sarà aperta una nuova inchiesta sulla morte di Albert Luthuli, leader dell' ANC e Premio Nobel per la pace nel 1960
14 maggio 2024
Sarà aperta una nuova inchiesta sulla misteriosa morte,
avvenuta nel 1967, di Albert Luthuli, leader anti-apartheid del Sudafrica e primo
vincitore del SuAfrica nel 1960 del premio Nobel per la pace. Lo ha annunciato il ministro della
Giustizia Ronald Lamola.
La famiglia e gli
attivisti del capo Luthuli hanno a lungo espresso dubbi sulla versione della morte fornita dal governo della minoranza bianca.
L'inchiesta arrivò
alla conclusione che il premio Nobel
fosse morto dopo essere stato investito da un treno mentre camminava lungo una
linea ferroviaria nei pressi della sua casa nella provincia di KwaZulu-Natal.
Ma gli attivisti hanno sempre sospettato che Luthuli fosse stato ucciso dal regime e che l’ omicidio sia stato
insabbiato sostenendo che era morto per la frattura del cranio causata dall'impatto con un treno.
Al momento della morte non era permesso a Luthuli di
allontanarsi dalla sua zona di residenza a Groutville né di prendere parte alla
politica.
Luthuli fu il leader dell'African National Congress (ANC), il movimento di liberazione messo al bando che salì al potere nel 1994, quando terminò il sistema razzista dell'apartheid
e vinse il premio
Nobel per la pace nel 1960 per aver guidato la campagna contro l'apartheid, un
premio che fu poi assegnato ad altri tre sudafricani: l'arcivescovo Desmond
Tutu nel 1984 e Nelson Mandela e FW de Klerk nel 1993.
L'anno successivo,
Mandela divenne il primo presidente democraticamente eletto del Paese,
succedendo a De Klerk.
Il nuovo governo
istituì la Commissione per la verità e la riconciliazione (TRC), che indagò sui
crimini dell'era dell'apartheid e fu presieduta dall'arcivescovo Tutu.
Nella sua
dichiarazione, il signor Lamola ha affermato che una nuova inchiesta
"aprirebbe ferite molto concrete", ma "l'interesse della
giustizia non può mai essere vincolato dal tempo".
"La verità
deve prevalere", ha aggiunto.
Il signor Lamola
ha affermato di aver agito su raccomandazione della National Prosecuting
Authority (NPA), che ha citato un rapporto "matematico e scientifico"
secondo cui era "altamente improbabile che il capo Luthuli fosse stato
investito da un treno e fosse morto per questo motivo".
La storia del SudAfrica dal 1948, inizio della vera e propria apartheid, è conosciuta in Italia soprattutto nella versione di Mandela., protagonista indiscusso della seconda metà del secolo novecento in Sudafrica, ma non l' unico protagonista.
RispondiEliminaLa lotta contro l' apartheid fu in gran parte nonviolenta, anche se atroce in alcuni momenti anche da parte degli africani, ma Mandela credeva che la nonviolenza fosse una strategia a volte opportuna e talvolta no, e quando fu arrestato agli inizi degli anni '60 stava organizzando la lotta armata.
E' comprensibile la scelta armata di Mandela, era appena avvenuta la rivoluzione a Cuba di Fidel Castro e Che Guevera e poco dopo arrivò la sconfitta dei francesi in Algeria.
Ma comunque Mandela non era convinto della scelta della nonviolenza in ogni situazione, al contrario Luthuli era un gandiano vero e si pronunciò contro la scelta di Mandela discutendo nell' ANC, ma all' esterno dopo l' arresto difese Mandela.
Luthuli non fu condannato all' ergastolo come gli capi dell' Anc perchè la scelta armata ufficialmente non fu dell' ANC ma di una organizzazione parallela, ma Chief Albert era comunque ai domiciliari e non poteva fare attività politica.
La storia delle lotte nonviolente contro l' apartheid ancora deve essere scritta, e un ruolo determinante lo ebbero gli afroamericani che imposero agli USA il boicottaggio economico del SudAfrica.
Pensate invece come gli USA sostengono Netanyhau, impedendo addirittura le risoluzioni ONU che potrebbero dare grattacapi al governo genocida israeliano.
Per finire ricordo ancora che la prima denuncia di Israele alla Corte Penale Internazionale che ha portato alla richiesta di arresto per Netanyhaiu è arrivata proprio dal Sudafrica.